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Risorse minerarie in Toscana, potenziale da esplorare: l’esempio del Kazakhstan

A Firenze un workshop che ha messo a confronto l’importante attività mineraria

Firenze, 29 novembre 2024 – Un focus sulla possibilità di sfruttare le risorse minerarie toscane ancora presenti nel sottosuolo. Si è tenuto questa mattina a Firenze, organizzato dalla Fondazione dei Geologi della Toscana in collaborazione con l’Ambasciata del Kazakhstan e il Consolato del Kazakhstan per la Toscana, un workshop dedicato all’attività mineraria in Kazakhstan, con l’obiettivo di condividere informazioni e contribuire al dibattito sul futuro del minerario in Europa, partendo da incoraggiare la ricerca e l’esplorazione che rappresentano l’approccio basilare al tema del minerario. Sono intervenuti, sia in presenza che in remoto, moderati dal giornalista de La Nazione Gabriele Canè, stakeholder e personalità del settore minerario ed economico Kazako, per illustrare le attività che hanno consentito a questo Paese di divenire la prima economia dell’Asia centrale, uno dei Paesi più importanti per fornitura di energia verso l’Europa, un partner strategico dell’Italia.

 

«La Toscana, grazie alla sua complessa storia geologica, è un luogo da indagare – ha detto in apertura il coordinatore della commissione risorse dell’Ordine dei Geologi della Toscana, Alessandro Cortopassi –. Nonostante la chiusura degli ultimi 40 anni, è grazie ai colleghi coinvolti nella ricerca, in Toscana e in Italia, se tuttora conserviamo la conoscenza tecnica e scientifica per stare al passo con la transizione energetica. Quella di oggi è un’occasione per rafforzare i rapporti tra Italia Kazakhstan, con l’obiettivo di dare nuovo impulso all’esplorazione, per conoscere quello che è il vero potenziale minerario in Toscana».

 

L’evento, si è aperto con i saluti di Yerbolat Sembayev, Ambasciatore del Kazakhstan in Italia: «A nome dell’Ambasciata ringrazio la Fondazione dei Geologi della Toscana e il Console Onorario Albini per aver organizzato questo seminario. La mia prima laurea è in idrogeologia quindi parliamo la stessa lingua. L’Italia è uno dei maggiori partner strategici del Kazakhstan, il primo in Europa e il terzo nel mondo con 16 miliardi dollari di interscambio nel 2023, in crescita sul 2024. La geologia e il settore minerario sono una parte importante dei rapporti tra Italia e Kazakhstan, settori da sviluppare e coltivare».

 

Federico Albini, console onorario del Kazakhstan a Firenze per la Toscana, ha parlato del suo recente viaggio per rafforzare lo scambio accademico e promuovere una nuova era di collaborazione. «Le risorse del Kazakhstan sono nell’energia, nell’agricoltura nella finanza – ha detto - e, come vediamo oggi, anche nel settore minerario, vitale per lo sviluppo economico di ogni Paese. L’obiettivo di oggi è rafforzare i legami diplomatici ed economici tra i nostri due Paesi».

Hanno inviato i loro saluti anche il Presidente del Senato Ignazio La Russa, la ministro Daniela Santanché, la senatrice Simona Petrucci; tutti uniti dalla convinzione dell’importanza di una stretta collaborazione tra Italia e Kazakhstan su più fronti. L’onorevole Erica Mazzetti ha sottolineato la necessità di fare squadra a livello europeo anche in campo energetico, mentre l’europarlamentare Francesco Torselli ha confermato la massima disponibilità a far sì che a questo incontro ne seguano altri ancor più fattivi.

Cristina Giachi presidente dalla Commissione Cultura del Consiglio Regionale della Toscana ha sottolineato il valore anche culturale del lavoro dei geologi. Sono intervenuti inoltre: il presidente di Confindustria Toscana Maurizio Bigazzi che ha evidenziato come le potenzialità della Toscana spesso si scontrino contro il muro della burocrazia; il presidente della Camera di Commercio Italo-Kazaka Marco Beretta, che ha rimarcato il ruolo cruciale del Kazakhstan in tema energetico, un ruolo in cui i geologi hanno una parte determinante.

Fiorenzo Fumanti di Ispra ha specificato che è impensabile una ricerca mineraria senza le regioni e che il rapporto con esse è fondamentale anche per la mappatura dei rifiuti estrattivi, mentre Giampaolo Vecchieschi di Enel Green Power ha illustrato le potenzialità del geotermico.

«Auspichiamo che il rapporto di collaborazione tra Italia e Kazakhstan possa potenziarsi nei prossimi anni – ha detto il presidente dell’Ordine dei Geologi della Toscana Riccardo Martelli - soprattutto per quanto riguarda la ricerca mineraria e quindi l’attività dei nostri colleghi. La scuola Italia è una scuola di altissimo livello e il Kazakhstan offre grandissime risorse minerarie e grandissime opportunità. Da parte nostra le nostre competenze sono a disposizione».

 «Il seminario di oggi si inserisce all’interno di un percorso che la Fondazione e l’Ordine dei geologi della Toscana stanno portando avanti, volto ad alimentare il dibattito intorno al tema dello sfruttamento delle risorse minerarie - ha spiegato la presidente della Fondazione dei Geologi della Toscana Elisa Livi -. Tema particolarmente importante in quest’ultimo anno, a seguito dell’emanazione del regolamento europeo e della normativa italiana. Un dibattito in cui i geologi possono essere attori e interlocutori per la ricerca di base e l’esplorazione mineraria».

 

A seguire, gli interventi sul tema della giornata. L’Ambasciatore Yerbolat Sembayev ha presentato “Kanysh Satpayev - Strenght and ability for people” il libro dedicato al dottore in scienze geologiche e mineralogiche, fondatore e primo presidente dell'Accademia delle scienze del Kazakhstan scomparso nel 1964. Il libro racconta anche il grande contributo dato da Satpayev nello sviluppo di diversi campi, a partire dalla scoperta del grande giacimento di rame del Jezkazgan, tuttora attivo.

 

Il Deputy Chairman del JSC National Geological Survey Kadyr Shabanbayev e il Deputy Chairman del Managing Board of the Kazakh Invest National Company Madiyar Sultanbek si sono concentrati sulle risorse minerarie del Kazakhstan.

 

«Il complesso di risorse minerarie del Kazakhstan rappresenta una risorsa strategica sia per l'economia nazionale che per il mercato globale ha detto Shabanbayev -. Abbiamo discusso i principali risultati della nostra industria, tra cui la leadership del Kazakhstan nella produzione di uranio, le significative riserve di petrolio, gas, carbone, metalli rari e terre rare. Queste ricchezze ci offrono un'opportunità unica non solo per mantenere la sostenibilità dell'economia del Paese, ma anche per rafforzare la nostra posizione sulla scena internazionale. Il Kazakhstan continua a sviluppare attivamente programmi per lo studio e l'esplorazione di nuovi giacimenti, in particolare di metalli rari e terre rare. Questa direzione strategica risponde alle sfide globali legate al crescente bisogno di materie prime per le industrie ad alta tecnologia come le energie rinnovabili, la mobilità elettrica, la tecnologia spaziale e la difesa».

 

«Il Kazakhstan possiede ampie riserve di metalli rari e terre rare e un elevato potenziale di ampliamento delle sue fonti minerarie – ha spiegato Sultanbek -. A oggi, nel Paese sono stati scoperti circa 124 giacimenti di metalli rari e terre rare, di cui 37 già esplorati. Le principali risorse sono il tungsteno, il molibdeno e lo stagno, ma ci sono prospettive per il tantalio, il niobio, il berillio e il vanadio. Di particolare interesse sono gli oligoelementi rari, che non formano depositi separati, ma si trovano nei minerali di vari giacimenti e possono essere recuperati con un'estrazione complessa. Con la partecipazione di capitali stranieri, nella regione del Kazakhstan orientale sono inoltre in corso di realizzazione diversi progetti promettenti per lo sviluppo di giacimenti di litio».

 

Altynai Mukanova rappresentante della Kazakh Invest National Company in Italia ha invece illustrato le opportunità di investimento in Kazakhstan. Andrea Dini (primo ricercatore del CNR IGG Pisa) ha spiegato che «c’è un cambiamento climatico in corso; per contrastare questa evidenza è necessario decarbonizzare la società, anche se serviranno decenni, e passere alle energie rinnovabili che richiederanno molto più metallo. La Toscana è caratterizzata da una grande geodiversità: anche se molti dei siti minerari toscani non hanno più un potenziale per la ripresa delle attività, alcuni target (magnesio, antimonio) dovrebbero essere indagati in maggiore dettaglio nell’ottica del Critical Raw Materials Act. Altri target come i graniti mio-pliocenici e i fluidi geotermici dovrebbero essere studiati dal punto di vista scientifico per valutarne il potenziale per litio».

 

Infine Giampaolo Vecchieschi (Enel Green Power Italia) si è concentrato sul tema: “Energia geotermica in Toscana: una risorsa sostenibile per lo sviluppo del territorio”. Nel suo intervento ha illustrato i differenti usi della risorsa geotermica, spiegando che si tratta di un asset fondamentale per lo sviluppo rinnovabile. Una risorsa in uso in Toscana da 120 anni (cioè dal 1904) che oggi conta 37 unità di generazione elettrica e copre circa il 30% dei consumi della Toscana ed oltre il 75% di produzione di energia rinnovabile.

 

Sebbene la stragrande maggioranza dei siti minerari toscani non abbia potenziale per la ripresa delle attività, è importante indagare su alcuni target nell’ottica del Critical Raw Materials Act (Regolamento UE-2024/1252, 23 maggio 2024). L’atto fornisce un piano normativo per fronteggiare i problemi di base legati alla transizione energetica nel nostro continente, ovvero la scarsa produzione, raffinazione, trasformazione di metalli e minerali necessari alla realizzazione di tutte quelle soluzioni tecnologiche messe a punto in vista della transizione energetica e di contrasto al cambiamento climatico: pannelli fotovoltaici, pale eoliche, impianti geotermici, batterie per veicoli elettrici. In Italia infatti, al momento non vengono estratti Critical Raw Materials metallici e per la loro fornitura il nostro Paese è totalmente dipendente dai mercati esteri.

 

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