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Simposio Icom a Dubai, il punto del presidente di Iclcm Adriano Rigoli

«Poste le premesse di future collaborazioni internazionali a vari livelli»

20 dicembre 2024 –«Oltre alle visite e al contatto con la cultura e i curatori e direttori dei musei locali, molto interessante è stato lo scambio di opinioni fra i vari presidenti internazionali dei vari comitati, provenienti da tantissimi Paesi del mondo». Così Adriano Rigolipresidente di Iclcm-International Committee for Literary and Composers’ Museums (Comitato Tematico Internazionale di Icom per i musei letterari, musicali e le case museo di scrittori e musicisti), a margine della partecipazione al Simposio Internazionale Icom 2024 che si è tenuto a Dubai.

 

L’iniziativa ha infatti chiamato a raccolta negli emirati Arabi i presidenti dei 34 Comitati internazionali di Icom. «In un clima rilassato e collaborativo si sono poste le premesse di future collaborazioni internazionali a vari livelli – prosegue Rigoli, che è anche presidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria -. Fra tutte ho potuto incontrare la Presidente del Comitato Icom Demhist che si dedica alle case museo, l'israeliana Timna Seligman, e scambiato con lei idee e progetti come le nostre prossime Giornate internazionali delle Case della Memoria che stiamo lanciando proprio in questo periodo e che si terranno per la prima volta ad aprile 2025, coinvolgendo case museo di tutto il mondo».

 

La due giorni di confronto (nelle foto alcuni scatti realizzati da @Dubai World Trade Center) sul futuro dei musei e sulle best practice da adottare in funzione delle sfide e delle opportunità portate avanti dalle trasformazioni globali, si è tenuta in vista della conferenza generale di ICOM che si terrà sempre a Dubai a novembre 2025 sul tema "Il futuro dei musei nelle comunità in rapido cambiamento". Il simposio è stato aperto da Sua Altezza Sheikha Latifa bint Mohammed bin Rashid Al Maktoum, presidente all'Autorità della Cultura e delle Arti di Dubai, dal Ministro della Cultura Sheik Salem bib Khalid Al Qassimi e dalla presidente di Icom International, Emma Nardi.

 

«Il primo giorno si sono svolti vari incontri e seminari presso il Museo Etihad dove sono esposti i documenti che raccontano il processo di creazione degli Emirati Arabi Uniti indipendenti: nel 1971 sette piccoli emirati, tra cui Dubai ed Abu Dhabi (la capitale) hanno firmato un accordo per la creazione degli Emirati Arabi Uniti che ha una popolazione di 9,7 milioni di abitanti, ma solo poco più dell'11% è costituito dalla popolazione locale, tutti gli altri sono immigrati che vi hanno trovato lavoro – racconta Rigoli -. Il giorno successivo abbiamo visitato varie location: alcuni padiglioni di Expo Dubai 2020 e il World Trade Centre di Dubai dove sono presenti varie sale attrezzate dove i vari comitati internazionali potranno organizzare i loro convegni annuali nell'ambito della conferenza generale. Si è trattato di un incontro organizzativo molto concreto e abbiamo potuto porre domande e chiedere delucidazioni per l'organizzazione della conferenza generale del prossimo anno. La visita del Al Shintagha Museum di Dubai ha concluso la seconda giornata: si tratta di un complesso di 22 musei che raccontato, la storia, le tradizioni, la cultura, l'artigianato, la navigazione, la gastronomia della città di Dubai che nel 1830 era solo una piccola fortezza a guardia del porto naturale di Dubai. Tra questi musei c'è la Poetry House, la Casa della Poesia in cui vengono illustrati i tradizionali spettacoli con poesie cantate, musica di tamburi e danze di ballerini che simulano una scena di battaglia. Purtroppo la Casa della Poesia era chiusa e non ho potuto visitarla, ma ho potuto ugualmente assistere a questo tipo di spettacolo sia all'inaugurazione del simposio il primo giorno, sia all'inaugurazione del convegno internazionale delle biblioteche presso la Biblioteca Mohammed bin Rashid».

 

«Prima della scoperta dei giacimenti di petrolio, l'economia del territorio si reggeva sulla pesca del pesce e delle perle che erano molto rinomate e preziose. Oggi Dubai è una città modernissima con grandi grattacieli, alberghi lussuosi, ma dove vengono mantenute come elemento culturale della nazione anche la cultura e le tradizioni locali dei beduini nomadi, dei marinai e dei pescatori. Per contrasto a Dubai si trova il grattacielo più alto del mondo, il Burj Khalifa che ha un'altezza di 828 metri, e il Burj Al Arab che è un lussuosissimo hotel a forma di vela, inoltre lungo la costa di trova una famosa isola artificiale a forma di palma dove si trovano hotel e strutture residenziali, chiamata appunto Palm Jumeirah – aggiunge Rigoli -. L'ultimo giorno di mia iniziativa ho potuto visitare la bellissima biblioteca Mohammed bin Rashid fatta a forma di libro posato su un leggio (come usavamo fare i beduini nomadi che sedevano a terra sui tappeti): si tratta di un edificio modernissimo di sette piani costruito in marmo, cristalli e acciaio che contiene all'interno un vasto patrimonio librario sia antico sia moderno, con bellissimi ascensori in vetro e scale mobili che portano da un piano all'altro. Quando l'ho visitato si stava tenendo l'inaugurazione di una conferenza internazionale di biblioteche e bibliotecari (Dubai International Library Conference). Al settimo piano si trova un bellissimo museo del libro con libri del Corano e manoscritti splendidamente miniati a partire dal VII secolo fino al XIII-XIV secolo, ma anche libri antichi della cultura mondiale: tra questi ho potuto notare un antico incunabolo della Divina Commedia e le Vite del Vasari aperte alla pagina di Michelangelo Buonarroti».

 

Nelle foto alcuni scatti realizzati da @Dubai World Trade Center

 

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