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Contratto di Fiume del Chiecina: da oggi diventa operativo

Ventavoli, presidente Consorzio 4 Basso Valdarno: «Iniziamo a lavorare in sinergia per gestire e tutelare al meglio i nostri territori»

Pisa, 16 gennaio 2025 – Oggi il Contratto di Fiume del Chiecina diventa operativo a tutti gli effetti.  Questo nuovo strumento per la corretta gestione delle risorse idriche, la valorizzazione dei territori fluviali e la salvaguardia dal rischio idraulico è stato presentato oggi a Pisa, a Palazzo Franchetti.

Presenti: Maurizio Ventavoli, presidente del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno; Ilaria Nieri, responsabile dei Contratti di Fiume per il Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno; Marica Guerrini, sindaca di Palaia; Luca Belcari, vicesindaco del Comune di Montaione; Paolo Moretti, assessore all'Ambiente di Montopoli in Val d'Arno; Marco Greco, assessore ai lavori pubblici del Comune di San Miniato; Massimo Bastiani, coordinatore del Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume.

Il Contratto di Fiume del Chiecina coinvolge il Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno e quattro Comuni: Palaia (Pi), Montopoli in Val d’Arno (Pi), Montaione (Fi) e San Miniato (Pi).

«Il Contratto di Fiume è uno strumento capace di riunire attori differenti (enti, istituzioni, cittadini) con l’intento di raccogliere in un unico macro progetto disegni, idee e istanze che via via si sviluppano sui nostri corsi d’acqua – ha detto Maurizio Ventavoli, presidente del Consorzio 4 Basso Valdarno -. In questo modo viene offerta maggiore possibilità di dialogo tra i diversi stakeholder per la definizione di un piano organico. Relativamente al Contratto di Fiume del Chiecina, i Comuni lo hanno approvato in giunta tra maggio e dicembre 2024, pertanto devono ancora iniziare i percorsi partecipativi ed essere coinvolte le varie associazioni. L’idea è pianificare diverse iniziative sui vari territori sulla base di quanto emergerà dai tavoli partecipati».

«Tanti occhi con sguardi e punti di vista differenti puntati sullo stesso obiettivo: valorizzare i fiumi e le aree fluviali, partendo dal presupposto che tutti coloro che vivono un fiume sono i migliori alleati nella sua difesa e anche nella loro valorizzazione – ha sottolineato Ilaria Nieri, responsabile dei Contratti di Fiume per il Consorzio 4 Basso Valdarno -. Stiamo parlando di una struttura viva e in continua evoluzione che coinvolgerà anche le scuole. Il Contratto di Fiume del Chiecina nasce dalla comune volontà di tutti gli enti e delle amministrazioni pubbliche coinvolte in questa fase - che a vario titolo si occupano della gestione del fiume e delle tematiche afferenti al suo territorio - di dare avvio a un percorso partecipativo e condiviso.

Dal confronto col Consorzio di bonifica e le amministrazioni comunali sono emersi quattro obiettivi strategici generali, condivisi da tutti i soggetti: “Per un Chiecina pulito” che interessa la tutela dei corpi idrici afferenti al Chiecina e la corretta gestione delle risorse idriche; “Per un Chiecina sicuro”, focus sulla salvaguardia dal rischio idraulico e da dinamica fluviale attraverso le politiche di riduzione della pericolosità e di gestione del rischio sul territorio; “Per un Chiecina da vivere” dedicato alla fruibilità delle sponde e del fiume e della riqualificazione dell’ambiente fluviale; “Per un Chiecina da promuovere” per la valorizzazione culturale, economica, sociale e turistica dell’ambiente fluviale, le possibili attività sul fiume dalla pesca alla navigabilità, la comunicazione e l’educazione ambientale. E non dimentichiamo che nell’anno del Giubileo il Chiecina, come ogni fiume, diventa anche simbolo di dialogo e di pace».

«Siamo contenti per il Contratto di Fiume del Chiecina – ha spiegato Marica Guerrini, sindaca di Palaia -. È uno strumento importante per la pianificazione e la gestione dei territori fluviali. Il Chiecina rappresenta un punto di confine tra vari Comuni toccando, appunto, Montopoli, Palaia e Montaione. E, considerato che questo tratto ha delle difficoltà idrogeologiche e che non siamo in grado di poter sopperire alle eventuali problematiche che possono sorgere, il Contratto di fiume ci permette, con il Consorzio di Bonifica, di poter pianificare e trovare possibili finanziamenti per far fronte alle eventuali difficoltà. Il nostro è un territorio delicato dal punto di vista idrogeologico e quindi arrivare alla firma di un contratto così importante è un traguardo importante. Lo abbiamo raggiunto dopo pochi mesi dal mio insediamento e devo dire grazie ovviamente al Consorzio di bonifica e al lavoro fatto dal precedente sindaco Marco Gherardini».

«Ringraziamo il Consorzio di Bonifica e tutti soggetti firmatari – hanno detto Linda Vanni sindaca di Montopoli in Val d'Arno e Paolo Moretti assessore all'Ambiente di Montopoli in Val d'Arno -. La firma di questo contratto per noi ha un valore strategico fondamentale, sia dal punto di vista della sicurezza idraulica che per lo sviluppo territoriale e della valorizzazione dei luoghi da rendere accessibili a tutte e tutti i cittadini. Valore sociale e ambientale su cui si sta basando anche il nostro Piano Strutturale».

«Il contratto di fiume è uno strumento che innanzitutto lega le amministrazioni comunali - ha aggiunto Luca Belcari, vicesindaco del Comune di Montaione - uno strumento che va oltre il territorio di appartenenza e oltre le province, quindi finalizzato alla valorizzazione del fiume che in questo contesto ha un'implicazione, in particolare per il Comune di Montaione, da un punto di vista turistico».

«Il Contratto di Fiume è un'iniziativa fondamentale per la valorizzazione e la tutela delle nostre risorse idriche. Questo progetto rappresenta un passo significativo verso la gestione sostenibile del territorio – ha dichiarato l'assessore ai lavori pubblici del Comune di San Miniato, Marco Greco -. Il Contratto di Fiume non è solo un documento tecnico, ma un vero e proprio patto tra le istituzioni, le comunità locali e gli attori economici, volto a promuovere un approccio integrato e partecipativo nella pianificazione e nella cura dei corsi d'acqua. Attraverso questo progetto, ci impegniamo a preservare l'ambiente, a favorire la biodiversità e a garantire la sicurezza idraulica, senza dimenticare le esigenze di sviluppo economico e sociale, dimostrando che è possibile coniugare sviluppo, ambiente e qualità della vita».

«C'è bisogno dei contratti di fiume, perché sono strumenti che meglio di altri riescono a coinvolgere le persone all'interno dei territori e a far sì che vengano sviluppate delle proposte – ha detto Massimo Bastiani, coordinatore del Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume -. In Italia oggi ci sono 200 contratti di fiume attivati, 87 sono quelli già sottoscritti che stanno attuando i loro programmi. In Toscana sono 11 quelli sottoscritti, di cui 9 interessano i fiumi e 2 interessano dei laghi; una grande risorsa che la Regione ha a disposizione e che offre una grande possibilità di sviluppo delle strategie regionali. Lo sviluppo dei contratti di fiume in Italia credo che si debba anche al tavolo nazionale dei contratti di fiume: un organismo su cui puntare grazie anche allo stretto rapporto con Anbi Nazionale e, per la Toscana, con Anbi Toscana, per portare avanti sul territorio gli obiettivi di sviluppo».

Tutela dell’ambiente, sicurezza idrogeologica, cultura dell’acqua e vita sul fiume: sono tante le istanze e le competenze che il Contratto di Fiume mette a sistema. Queste vedono coinvolti i Consorzi di Bonifica al fianco di tanti altri soggetti: dai Comuni alla Regione, dall’Autorità di Bacino ad Anci Toscana fino ai ragazzi delle scuole, alle associazioni e ai singoli gruppi di cittadini.

Il Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno, nello specifico, partecipa al Patto per l’Arno e ai Contratti di Fiume Egola, Fosso del Mulino, Chiecina e al Parco fluviale dell’Era.

 

 

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